Il museo sorge a Costa di Carpasio e costituisce un valido centro
di esposizione di materiali e reperti originali, legati agli eventi
della guerriglia combattuta dai partigiani nell'entroterra montuoso
del Ponente ligure negli anni 1943 –1945.
La realizzazione, tra le più significative del genere oggi
in Italia, illustra la vita e le azioni delle formazioni partigiane
durante la lotta di liberazione.
Contiene circa 300 reperti storici della lotta di liberazione e circa
200 fotografie significative.
All’interno del Museo è inoltre allestito un punto informativo
per gli “Itinerari della memoria in provincia di Imperia”:
una serie di percorsi sulle Alpi Marittime e Liguri teatro di importanti
fatti storici che si sono sviluppati nel decennio a cavallo degli
anni ‘40.
La visita al museo della Resistenza di Carpasio, tipico borgo della
Valle Argentina, costituisce dunque un'occasione unica per farsi
un'idea delle condizioni, del carattere e delle modalità della
guerriglia partigiana nel cuore stesso dell'originario habitat resistenziale.
Il museo è infatti allestito proprio nel "casone" dove
si costituì il comando della IX Brigata Garibaldi e nelle
sue vicinanze si trova ancora il grosso castagno che serviva di rifugio
d'emergenza ai combattenti ammalati. Nel tronco cavo dell'albero
potevano trovare riparo fino a sette persone.
La ricostruzione dell'insediamento "ribelle" di Carpasio,
oggi proprietà della Amministrazione Provinciale di Imperia,
ha richiesto un grosso impegno alle associazioni partigiane e agli
abitanti del luogo, che hanno così inteso consegnare alle
nuove generazioni una testimonianza del passato, utile per capire
e non dimenticare.
In termini di documentazione storica, a destra di chi entra nella
sala al piano terreno appare vistosa la carta del Comando Operativo
I Zona Liguria, ed è visibile una serie di volantini e di
documenti tedeschi e fascisti di particolare valore storiografico
per l’imperiese. Di alto significato morale ed elevato valore
iconografico è l’imponente esposizione di fotografie
della Resistenza locale riguardante i caduti tra cui quelli di Ormea
del giugno 1944, Albenga, Tavole, i gruppi di partigiani delle varie
Brigate, la battaglia dei “ponti”, i Distaccamenti mortaisti,
i funerali partigiani, la sanità, la sussistenza, i Comandi
in montagna, gli Internazionali, la fucilazione di partigiani (fotografie
scattate dal nemico), partigiani caduti insigniti di medaglia d’oro
e così via.
Si notano in grandi cornici: la motivazione della Medaglia d’Oro
concessa alla Provincia di Imperia per attività partigiana,
un manifesto tedesco relativo alla fucilazione in massa di numerosi
partigiani, il manifesto della Liberazione emanato dal CLN provinciale.
Interessantissima è la lunga serie dei cimeli che riguardano
gli equipaggiamenti e gli armamenti dei partigiani e del nemico:
uniformi delle due parti opposte, elmetti di nemici e di alleati,
maschere antigas, fruste a sei code e cinturoni di ufficiali e soldati
tedeschi, tascapani, borracce, mitra italiani, sten inglesi, pistole,
armi da taglio, proiettili di mortaio, macchine da scrivere in dotazione
alle furerie di formazioni partigiane e così via. Particolarmente
interessante la “pignatta” in cui cucinarono i loro cibi
i primi partigiani radunatisi a Magaietto, in territorio di Diano
Castello, nel settembre 1943, sotto il comando del dottor Felice
Cascione: la “pignatta” è stata gelosamente conservata
per quarant’anni dal garibaldino Giobatta Gustavano.
Nelle vetrine al piano superiore sono esposti, tra i numerosi cimeli,
il Majerling (il famoso mitragliatore tedesco MG42), una mitragliatrice
pesante francese, fucili Mauser tedeschi, la corda con cui fu impiccato
dai nazifascismi il garibaldino Franco Ghiglia (Gigante) medaglia
d’Oro al V.M., parti di aereo tedesco caduto nella zona, resti
di una camionetta nemica fatta saltare con una mina dai partigiani,
oltre ai “bidoni” contenenti armi e munizioni, lanciati
dagli aerei alleati nella nostra zona.
Il museo è oggi meta frequente di viaggi
d'istruzione organizzati
da scuole di ogni ordine e grado. Insegnanti e studenti trovano di
particolare interesse inserire queste visite nel quadro dello studio
del Novecento. Va infatti ricordato che, per l'importanza del suo
contributo alla Resistenza armata, la Provincia di Imperia è stata
insignita della Medaglia d'oro al valor militare. Inoltre, la ricognizione
della fisionomia storica e territoriale del Ponente diventa occasione
per un approccio non superficiale alle bellezze insieme severe e
suggestive dell'entroterra montano. In genere, infatti, alla sosta
a Carpasio fa seguito l'escursione nell'alta Valle Argentina oppure
lo scavalcamento dei crinali verso la Valle Arroscia, passando per
Prati Piani, Colla d'Oggia e San Bernardo di Conio, ove ebbe luogo
la battaglia di Montegrande, uno degli episodi più significativi
della Resistenza imperiese.
Apertura: da aprile a ottobre, sabato/domenica e giorni festivi, (ore 10-18) Ingresso gratuito.
(Per informazioni e prenotazioni visite di gruppo ed eventuale accompagnamento: Segreteria dell'ISRECIm 0183 650755 e/o Custode Museo cell. 338 9458616
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